Una corretta igiene orale è composta di tanti gesti quotidiani, che devono essere fatti con consapevolezza. Lavarsi i denti fa parte della nostra quotidianità e ci aiuta a mantenere la salute della nostra bocca.
Filo interdentale: che cos’è?
Il filo interdentale è un presidio dentistico fondamentale per una corretta igiene orale. Alleato di spazzolino, dentifricio e collutorio, è importante imparare a passarlo correttamente.
Si presenta come un sottile cordoncino di plastica, nylon o seta. Il filo di seta era molto più diffuso in passato, adesso va per la maggiore il nylon, più elastico e resistente. Negli ultimi anni si sono diffuse le fibre biodegradabili, che intrecciate tra loro, si aprono quando passate tra un dente e l’altro e permettono una pulizia migliore.
Il filo interdentale va passato nello spazio tra un dente e l’altro e strofinato con moderata forza.
A cosa serve il filo interdentale
Il filo interdentale serve a migliorare la nostra igiene orale. Non è necessario usarlo tutte le volte che laviamo i denti, basta la sera prima di andare a dormire. Non rappresenta un metodo alternativo di pulire i denti, ma un mezzo complementare allo spazzolino e al dentifricio per pulire più a fondo, in particolare lo spazio tra un dente e l’altro, dove si annidano molti batteri.
Il filo interdentale serve per:
- Ostacolare la formazione del tartaro, che può essere rimosso del tutto solo con una detartrasi, eseguita dal dentista;
- Rimuovere depositi di placca tra un dente e l’altro, lì dove non arriva lo spazzolino;
- Prevenire alitosi, carie e altre infezioni dentali.
- Se quando si passa il filo, si notano reazioni anomale, allora potremmo trovarci di fronte a una di queste situazioni:
- In assenza di patologie, se passando il filo iniziamo a sanguinare: non lo stiamo usando correttamente;
- Se il filo si sfilaccia o si rompe potrebbero esserci incrostazioni di tartaro, carie od otturazioni debordanti;
- Il filo interdentale è uno strumento estremamente utile, tanto che ne esistono dei tipi specifici per chi ha capsule, ponti o apparecchi ortodontici.
Tipi di filo interdentale
Esistono due tipi di filo interdentale: cerato e non cerato. Vediamone le differenze: - Il filo interdentale cerato presenta un sottile strato di cera sul cordino. È indicato per chi ha affollamento dentale o depositi di tartaro, perché più resistente.
- Il filo interdentale non cerato è ideale per rimuovere depositi di cibo tra un dente e l’altro e la placca. Offre una superficie abrasiva più ampia.
- Oltre a questi due tipi, ci sono anche quelli profumati e quelli con aggiunta di fluoro.
Quando va passato il filo interdentale?
Ci sono due scuole di pensiero sulla fase del lavaggio dei denti in cui vada passato il filo interdentale. - Una asserisce che sia meglio passarlo prima di iniziare a lavare i denti, così che la placca sia tagliata e il dentifricio possa penetrare meglio tra un dente e l’altro;
- L’altra asserisce che sia meglio passarlo dopo aver spazzolato, per aumentarne l’efficacia.
- Il fattore più importante, in realtà, non è quando passare il filo interdentale, ma come.
Come passare il filo interdentale
Se lo spazzolino andrebbe passato dopo ogni pasto, il filo interdentale possiamo passarlo uno o due volte al giorno. L’importante è farlo nel modo corretto.
Di seguito vediamo quali accortezze avere: - Tagliare un pezzo di filo di 30-40 cm;
- Passare le estremità intorno al dito medio un paio di volte e tenerlo teso con indice e pollice;
- Premere il filo sulla fessura tra un dente e l’altro, tenendolo teso e saldo;
- Abbracciare il dente col filo e farlo scorrere delicatamente ma con decisione verso il basso, avendo cura di creare attrito. In questo modo saremo sicuri di aver tagliato la placca.
- Ogni volta che si estrae il filo e si passa a un nuovo dente, è importante fare attenzione a usare una parte pulita del filo;
- La procedura va ripetuta per tutti i denti, partendo dai denti del giudizio o dai molari e venendo verso avanti;
- Dopo aver terminato la pulizia col filo, è consigliato sciacquare la bocca col collutorio, che rinfresca, migliora l’alito, rafforza lo smalto ed elimina eventuali residui di placca.
Utilizzo errato o mancato utilizzo del filo interdentale: cosa comporta?
Il non utilizzo o l’utilizzo errato del filo interdentale ha delle conseguenze sulla salute della nostra bocca.
Il mancato utilizzo del filo interdentale promuove il deposito di placca e il proliferare di batteri, responsabili di alitosi, carie, sanguinamento gengivale e gengivite.
L’inadeguato utilizzo del filo, oltre a rappresentare una cattiva pulizia dei denti, favorisce infiammazioni o la traumatizzazione delle gengive.
Come e quando iniziare a usare il filo interdentale e possibili effetti indesiderati
L’utilizzo del filo interdentale è indicato dopo la nascita dei denti definitivi e intorno ai 10 anni.
Questo presidio è indicato quasi per tutti, tranne che per chi ha uno spazio interdentale estremamente stretto e quindi il passaggio del filo potrebbe rappresentare un trauma per le gengive.
Dopo l’estrazione di un dente è sconsigliato passare il filo per 5-7 giorni, perché la zona in cui è stato estratto il dente è particolarmente sensibile, gonfia e dolorante. Quindi il filo rappresenterebbe un fattore di stress.
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